giovedì 21 gennaio 2021

L'ultima partita di Umberto

Pochi anni fa, nella simultanea del GM russo Romanishin

Negli anni Settanta, all'internazionale contro il trentino Gerola


Alla festa dello sport di Arco, con il figlio e attuale presidente del circolo, Luca


Umberto Zanin il nostro circolo l'aveva materialmente pensato e fondato. Era il lontano 1965, il capotecnico Enel si stabiliva ad Arco per lavoro e ci arrivava con la scacchiera sotto il braccio, abituato a giocare a Trento e poi a Bolzano. Non trovando un club, riunì subito i pochi cultori (come il professor Camillo Goi, come Fausto Massari e il maresciallo di polizia Pierino Piemonte) e il 26 gennaio '65 fondò l'associazione. In Busa all'epoca non c’era nemmeno un giocatore qualificato Fsi e in provincia esisteva solo il circolo del capoluogo, nemmeno Rovereto si era ancora mossa (il professor Gino Profaizer, più tardi, si confrontò con Umberto e ben presto avviò un club anche nella città della Quercia). Il ritrovo fu stabilito al bar del Park Hotel (poi Villa San Pietro), proprietà di Gianni Miori. I giocatori inizialmente erano sette o otto, tra i più assidui Federico Alberti di Riva. Il primo direttivo guidato da Umberto contava sul vicepresidente Alberti e sul consigliere Mario Kumar. Nel 1969 il Circolo sposterà poi la sede a Riva del Garda, presso il Cine Club, che aveva una sede privata al Condominio Piemonte di via Dante. Seguiranno (fino al 1974) anni intensi di volontariato alla testa del movimento locale, con l'invenzione del Festival scacchistico internazionale al Casinò, due edizioni di Campionato italiano assoluto, i Memorial Massari per i ragazzi, il Campionato italiano semilampo nel 1973. Umberto insomma è stato il pilastro dello scacchismo altogardesano, cui è stato vicino sempre, omaggiato tra l'altro della tessera sociale "honoris causa". 
Alla vigilia di Natale Umberto ha chiuso gli occhi, di appena undici giorni prima è la sua ultima partita su Lichess, una partita siciliana giocata come sempre con il nickname "lata", che era il soprannome di famiglia in valle di Non. Due giorni prima l'ultima col bianco, naturalmente aprendo d'inglese c4. 
Gli scacchi gli hanno tenuta desta la voglia di vivere fino alla fine.