Sì decide oggi a Berlino chi sarà in ottobre lo sfidante di Magnus Carlsen al titolo mondiale di scacchi. Sono proprio qui e vi racconto lo scenario della grande sfida tra gli otto pretendenti. Siamo in piena metropoli, in una via secondaria della città, dentro un cantiere di cinque piani di calcestruzzo, completamente nudo ma rivestito di pannelli per l'occasione. La struttura spartanissima si presta però bene allo scopo: al pianterreno un grande cubo divide quattro settori in cui sono piazzate le quattro scacchiere, in modo che da ciascuna non si vedono le altre. Il pubblico può assistere da un paio di metri, oppure salire al piano superiore, da dove ci si affaccia direttamente dalla ringhiera sull'area di gioco sottostante. Al terzo piano sono allestite le dirette tv con i commentatori e il tavolo per le conferenze stampa dell'immediato dopo partita.
A confrontarsi con i campioni sono solo grandi maestri di scacchi, a seguire mossa per mossa le partite c'è anche un pezzo di enciclopedia delle aperture come il gm Yussupov. Anche la bella signorina delle conferenze stampa sa giocare a scacchi: è una wgm!
Ieri il clima era bello elettrico dopo il travolgente finale di Caruana su Aronian, che mi è parso poi un po' rassegnato dopo tante sberle incassate in questo torneo. Fabiano non parla italiano, non ha più niente di azzurro, direi, ma batte bandiera americana e ieri con la sua solita flemma - ma anche qualche inedito sorriso - ha detto che dovrà giocare l'ultima partita di oggi con Grishuk senza troppo pensare al risultato, perché la patta potrebbe non bastare per mantenere il vantaggio di mezza lunghezza su Karjakin e Mamedyarov.
Nel palazzo di Luckenwalder Strasse ci sono monitor ovunque con i diagrammi delle quattro partite da seguire in contemporanea: dopo tredici scontri senza esclusione di colpi, l'incertezza non è risolta e solo nel tardo pomeriggio si compirà quanto qui si legge sule pareti della sede di gioco: "Qui si decide chi sfiderà l'uomo più smart del pianeta".