lunedì 17 febbraio 2014

Niente Open di Trento, il segnale di una forte crisi

Non è un bel momento per il movimento scacchistico trentino. La notizia di questi giorni è che il circolo Nettuno di Filosi e Scriboni ha dovuto gettare la spugna, rinunciando a organizzare l'Open Città di Trento, che rappresentava davvero un momento centrale del calendario agonistico provinciale. Vedi http://www.nettunoscacchi.org/2014/02/15/niente-open-citta-di-trento-nel-2014-peccato/ per capire l'amarezza di questa rinuncia, che colpisce appunto l'intero movimento. Se non si riesce ad allestire una manifestazione così, vuol dire che lo scacchismo in Trentino ha problemi seri. Lo dico proprio mentre è in atto una discussione assai animata attorno alle forme da dare all'organismo che deve rappresentare la federazione scacchistica in Trentino e fare da regista complessivo. Il Trentino è piccolo e la Fsi non gli riconosce un vero e proprio comitato, ma solo la figura del Delegato provinciale, che è Roberta De Nisi e viene nominato direttamente dalla Federazione, quindi senza base elettiva. Ma Roberta sente di avere bisogno d'un gruppo strutturato con incarichi attorno a sé e ha provato a immaginare appunto di organizzarlo con un regolamento dettagliato. Il tentativo ha sbattuto contro un muro, perché appunto il Comitato trentino Fsi non esiste sul piano normativo, esistono solo il delegato, il rappresentante giocatori (io, Luca Zanin), quello degli istruttori (Simone Bortolotti) e quello degli arbitri (Cristina Pernici). La dice lunga l'annuncio di Gianluca Bottesi, che rinuncia alla funzione di vicepresidente d'un comitato di fatto fantasma. Che si fa allora? Seguirà presto una riunione per discuterne, aperta a chiunque avesse voglia di prendere a cuore i problemi strutturali dello scacchismo in Trentino. C'è da fare i conti anche con un clima poco piacevole, piuttosto teso, e con una serie di contestazioni alle modalità operative scelte fin qui da Roberta. Insomma, occorre un vigoroso punto e a capo, altrimenti gli scacchi scivoleranno ancora di più ai margini estremi dello sport in Trentino. (l.z.)

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