Con il 6 di aprile entrerà in vigore un
decreto legislativo di marzo, che attua la direttiva dell’Unione europea
relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la
pornografia minorile. Il decreto prescrive che il "soggetto che intenda
impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o
attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con
minori", deve richiedere il certificato del casellario
giudiziale della persona da impiegare, questo al fine di verificare l'esistenza
di condanne o di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino
contatti diretti e regolari con minori. La novità normativa ha messo in allarme l'intero mondo sportivo e associazionistico, tutti a chiedersi se ogni volontario - vedi anche gli insegnanti di scacchi - devono sottoporsi a questo costoso adempimento burocratico. Invece no, ecco quanto fa sapere l'Ufficio stampa della Provincia.
"L’obbligo di
tale adempimento sorge ove il soggetto che intenda avvalersi dell’opera di
terzi – soggetto che può anche essere individuato in un ente o in un’associazione
che svolga attività di volontariato, seppure in forma organizzata e non
occasionale e sporadica – si appresti alla stipula di un contratto di lavoro;
l’obbligo non sorge, invece, se si avvale di forme di collaborazione che non si
strutturino all’interno di un definito rapporto di lavoro.
Il Ministero di Giustizia
negli ultimi giorni con due specifiche note esplicative ha indicato:
l’esclusione dei volontari
e comunque di chi non abbia un rapporto contrattuale di lavoro;
consentendo in ogni caso,
in questa prima fase, il rilascio di un’autocertificazione da parte del
lavoratore, purché sia stata nel frattempo presentata la domanda di rilascio
del certificato.
Il Ministero ha, inoltre,
confermato che il certificato dovrà essere richiesto dal datore di lavoro, e
non dal lavoratore.
L’assessore alla cultura
Tiziano Mellarini riporta espressamente un passaggio della circolare
ministeriale in questione: “Le nuove norme valgono soltanto per l’ipotesi in
cui si abbia l’instaurazione di un rapporto di lavoro, perché al di fuori di
questo ambito non può dirsi che il soggetto, che si avvale dell’opera di terzi,
assuma la qualità di datore di lavoro”.
Secondo queste nuove
disposizioni, quindi, l’obbligo di richiedere il certificato del casellario
giudiziale non grava su enti e associazioni di volontariato pur quando
intendano avvalersi dell’opera di volontari; costoro, infatti esplicano
un’attività che, all’evidenza, resta estranea ai confini del rapporto di
lavoro. "Le nuove disposizione si applicano ai nuovi assunti dopo il 6
aprile - ha proseguito l'assessore Mellarini -, ma le centinaia di associazioni
di volontariato sia sportive che culturali possono pertanto serenamente
proseguire nella loro attività confermandosi un patrimonio di grande valore per
tutta la collettività. Non abbasseremo comunque la guardia e con attenzione
monitoreremo nei prossimi giorni l’evolversi dell’applicazione delle nuove
disposizioni".
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